Cos’è la Dieta LOW-FODMAP? - nutrizionistafedericabombarda.it
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Cos’è la Dieta LOW-FODMAP?

Davvero può trattare la Sindrome Del Colon Irritabile? Vediamo un pò cosa dice la scienza a riguardo…
Numerosi studi, che vi metterò alla fine dell’articolo se vi interesserà approfondire, hanno valutato l’efficacia di questa particolare dieta per alleviare i fastidiosi sintomi del’ IBS o sindrome del colon irritabile.
Premetto che da tale sindrome non is guarisce effettuando questa dieta, ma è in grado di far riaquistare una buona qualità di vita alle persone che ne sono affette.

Questa dieta è stata ideata nel 2001 in Australia dall Monash Univesity, principalmente dalla Dott.ssa Sue Sheperd, in Italia è ancora poco conosciuta però, pochi nutrizionisti o dietisti la applicano.
L’IBS solitamente viene diagnosticata dal Medico quando tutte le altre patologie gastrointestinali gravi sono state escluse. Ad esempio l’intolleranza al lattosio ( tramite Breath test), Celiachia ( tramite le dovute indagini seriologiche e gastroscopia, su questo argomento ne approfondirò i temi), Morbo di Chron, Rettocolite ulcerosa, cancro ecc..

Tale protocollo alimentare prevede l’eliminazione temporanea degli alimenti detti FODMAP, i quali sono utilizzati dai nostri batteri intestinali ( microbiota intestinale) per la sopravvivenza. Fermentando questi alimenti i batteri, producono gas, da qui derivano i classici sintomi del colon irritabile:

  • gonfiore addominale e dolorabilità
  • meteorismo
  • alvo alterno ( stipsi e/o dissenteria)
  • cefalea
  • ansia e depressione

L’acronimo FODMAP sta per:

  1. Fermentabile: significa che sono scomposti (fermentati) dai batteri nell’intestino crasso
  2. Oligosaccaridi: “oligo” significa “pochi” e “saccaride” significa zucchero. Queste molecole sono composte da singoli zuccheri uniti in una catena. ( Fruttani e galattani )
  3. Disaccaridi: “di” significa due. Questa è una molecola di doppio zucchero ( lattosio, saccarosio )
  4. Monosaccaridi: “mono” significa singolo. Questa è una singola molecola di zucchero ( fruttosio )
  5. E i polioli
FODMAP Alimenti High FODMAP Alimenti Low FODMAP Alternativa
eccesso di fruttosio Frutta: mele, pere, mango, anguria
Miele
Dolcificanti: fruttosio puro, sciroppo di fruttosio
Frutta secca e succhi di frutta
Frutta: banane, mirtilli, lamponi, limone, passionfruit, pompelmo, fragole, uva, ananas, kiwi
MAI TROPPO MATURI
Lattosio Latte di mucca e di pecora e tutti i derivati
Gelato
yogurt bianco intero / 0% di grassi
formaggi freschi tipo ricotta , fiocchi di latte e mozzarella
Latte delattosato,
bevanda di riso, di miglio, avena, quinoa e cocco. ( preferire quelli senza sale e biologici)
Formaggi senza lattosio ( non abusarne in quanto rimane sempre una percentuale di lattosio non “digerito” che potrebbe causare i sintomi, sono da testare la tollerabilità)
Oligosaccaridi ( fruttani e galattani) Vegetali: carciofi, asparagi, barbabietola, aglio, cipolla, scalogno, finocchio, broccoli, cavoli
Cereali: Grano se Segale se introdotti in grande quantità per intenderci pane, pasta , crackers, grissini, biscotti e dolciumi
Frutta secca: pistacchi e anacardi
Fibre: inuli e FOS solitamente in integratori alimentari definiti prebiotici
Legumi: lenticchie e fagioli
Frutta: mela, cachi, anguria , pesche
Vegetali: carote, sedano, germogli di bamboo, melanzana, zucca, zucchine, lattuga, cipollotto verde , peperoni
Cereali: riso, quinoa, sorgo, amaranto, Teff, Mais, grano saraceno, manioca
( sconsiglio caldamente i prodotti gluten-free confezionati perchè sono formulati per i celiaci e solitamente sono ricchi di Inulina e Fos e altri zuccheri)
Polioli Frutta: mele, albicocche, ciliegie, prugne, pesche, lychee, anguria
Vegetali: Avocado, cavolfiore, funghi, piselli
Dolcificanti: sorbitolo, xilitolo , mannitolo, maltitolo ( presenti spesso nelle gomme da masticare senza zuccheri e caramelle)
Frutta: banane , mirtilli, lamponi, uva, kiwi, limone, lime, mandarini, arance, passionfruit
Dolcificanti: Cioccolata fondente al 70% almeno

Il protocollo Low- FODMAP è una dieta ad esclusione da effettuarsi per un periodo molto preciso, da 2 a 4 settimane di tuti i FODMAP. Alimenti come carne, pesce, uova, verdure e frutte consentite e olio sono concessi.. PER FORTUNA!!

Quando i sintomi si sono attenuati si inizia la fase di REINTRODUZIONE dei cibi fodmap (o challenge test). Questa è una fase molto delicata in cui consiglio caldamente di farsi seguire da un nutrizionista esperto che testerà quali cibi scatenano l’infiammazione del colon, tramite un diario alimentare (strumento essenziale per prendere coscienza delle proprie abitudini alimentari ed è un “arma” per lo specialista per capire gli effetti di un determinato alimento sul corpo del paziente).
Il paziente dovrà annotare nel suo diario eventuali sintomi e gli orari.
La fase di eliminazione non può perdurare troppo a lungo perchè i FODMAP hanno azione prebiotica, cioè nutrono i batteri “buoni” del nostro intestino ( lattobacilli e bifidobatteri) , con i rischio di ridurne il numero e provocare per esempio stipsi.

In ogni casi gli alimenti vanno testati uno per volta con una determinata quantità e si prende nota della tolleranza individuale.
A fine reintroduzione si avrà un elenco personalizzato di alimenti FODMAP ben tollerati.

Premetto che il percorso è abbastanza tosto in cui le prime settimane sono un pò restrittive, ma se si seguono rigidamente le indicazioni si arriverà ad abbassare enormente i sintomi del colon irritabile riconquistando una vita serena.
Inoltre essendo supportati dal nutrizionista si impareranno le regole di sana e corretta alimentazione scoprendo varie strategie da attuare ogni giorno.

Ma la dieta FODMAP non è la panacea dell’IBS, vi sono altri alimenti che possono aggravare o far ripresentare i sintomi:

ALCOL: esso sia vino, birra o superalcolico, influenza notevolmente la motilità intestinale peggiorandola. Può causare diarrea, nausea, dolore addominale. Limitarlo o in alcuni casi escluderlo è la prassi!
CAFFEINA ( da tè e caffè): questa particolare molecola la troviamo in tè, caffè, bevande energetiche, bevande tipo cola. La sua azione è quella di aiutare la secrezione degli acidi gastrici e la motilità della muscolatura del tratto digerente. I sintomi legati alla caffeina sono reflusso gastro-esofageo, dispepsia, dolore addominale e feci molli.
CIBI PICCANTI E CAPSAICINA: è responsabile di innalzare la motilità intestinale agendo su particolari recettori, presenti sul fegato anche, detti canali TRPV ( vanilloidi). questi ultimi se attivati causano infiammazione responsabile della sensazione di bruciore e dolorabilità addominale e reflusso gastro-esofageo
ALIMENTI TROPPO RICCHI DI GRASSI: solitamente portano a difficoltà digestive, flatulenza e dolore addominale. Perciò una riduzione di alimenti troppo grassi nell’alimentazione come intingoli e fritture hanno visto un netto miglioramento dei sintomi associati. Prediligendo cotture al vapore, alla griglia, padella antiaderente e al forno.

Un’altra considerazione da fare è la CORRETTA IDRATAZIONE. Ho moltissimi pazienti che lamentano stipsi o anche solo di non essere regolari… e nella maggioranza dei casi non bevono adeguatamente.
Per garantire una corretta consistenza delle feci bisogna idratarle…bere bere bere bereeeeeee
Anche la masticazione è molto importante per digerire al meglio. Non dimentichiamo che dalla bocca parte tutto, se non sminuzziamo correttamente i cibi per gli enzimi digestivi il lavoro sarà più arduo!!

p.s. Prima di intraprendere qualsiasi dieta di esclusione occorre fare una diagnosi da un buon gastroenterologo che sappia definire chiaramente la propria condizione!

Tags: fodmaps, colon irritabile, IBS, corretta alimentazione

Bibliografia:
– The low FODMAP diet in the management of irritable bowel syndrome: an evidence-based review of FODMAP restriction, reintroduction and personalisation in clinical practice – K. Whelan,1 L. D. Martin,1 H. M. Staudacher1,2,3 & M. C. E. Lomer
– The effect of probiotics on functional constipation in adults: a systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials- Eirini Dimidi, Stephanos Christodoulides, Konstantinos C Fragkos, S Mark Scott, and Kevin Whelan

– Evidence-based dietary management of functional gastrointestinal symptoms: The FODMAP approach Peter R Gibson and Susan J Shepherd- Monash University Department of Medicine, Box Hill Hospital, Box Hill, Victoria, Australia

– British Dietetic Association systematic review and evidence- based practice guidelines for the dietary management of irritable bowel syndrome in adults (2016 update) – Y. A. McKenzie,1 R. K. Bowyer,2 H. Leach,3 P. Gulia,4 J. Horobin,5 N. A. O’Sullivan,6 C. Pettitt,7
L. B. Reeves,8 L. Seamark,9 M. Williams,9 J. Thompson,10 M. C. E. Lomer6,11 (IBS Dietetic Guideline Review Group on behalf of Gastroenterology Specialist Group of the British Dietetic Association)